“Provocato” da Mountain Wilderness il CAI ribadisce la sua contrarietà all’eliski

Il Cai ribadisce la propria contrarierà all’eliski e in generale a qualsiasi attività impattante in montagna.

«La posizione ufficiale del Club alpino italiano è fermamente contraria all’utilizzo ludico dei mezzi motorizzati in montagna, primo tra tutti l’elicottero che è sicuramente il più impattante – spiega il Presidente del Club Alino Italiano, Antonio Montani, in una nota – Tale posizione è data anche dalla convinzione che non è questo il modello di sviluppo turistico che giova alla montagna. Per questo motivo invito fermamente tutte le Sezioni a rispettare le posizioni ufficiali del Sodalizio astenendosi da iniziative inappropriate. Allo stesso modo mi permetto di invitare gli amici di Mountain Wilderness a continuare le lodevoli battaglie ambientaliste che molto spesso ci vedono affiancati, cercando di distinguere con intelligenza chi sono i veri nemici. Il Cai, con i suoi oltre 340.000 soci, rappresenta una realtà che lavora quotidianamente, grazie all’impegno dei propri volontari, per l’educazione e la tutela ambientale e credo vada per questo rispettata e non attaccata».

Tutto era nato dalla pubblicazione sulla pagina Facebook di Mountain Wilderness Italia, di un post che metteva invece in dubbio la posizione dello storico sodalizio.

“Mentre il CAI Veneto invoca il divieto assoluto per i voli turistici sulle Dolomiti, il CAI di Colico (Lombardia) organizza il trasporto in elicottero per la festa al Rifugio Scoggione – si legge nel post di Facebook di Mountain Wilderness – Noi, che da oltre 30 anni ci battiamo contro heliski ed eliturismo, ci chiediamo: a che gioco gioca il CAI? E’ un alleato o assume posizioni di facciata quando è comodo? in dubbio la chiarezza della posizione del Cai relativamente all’eliturismo e all’eliski”.

E chiarezza è stata fatta.

Il Cai all’opera per ripristinare i sentieri distrutti dall’alluvione in Emilia Romagna

Il Cai è in prima linea per il ripristino dei sentieri distrutti dalle tempeste che hanno travolto il mese scorso l’Emilia Romagna. Prima i volontari del Club Alpino Italiano hanno prestato aiuto per le priorità: ovvero ripulire le abitazioni e le strade dal fango, poi hanno iniziato a mappare la rete sentieristica dell’Appennino nelle province di Bologna, Ravenna e Forlì per individuare le criticità. I volontari delle sezioni di Bologna, Imola, Lugo, Faenza, Ravenna, Forlì e Cesena hanno dato e stanno danno il loro tempo e il loro lavoro per la mappatura delle aree critiche e quindi per ripristinare i percorsi escursionistici.

«I volontari delle nostre Sezioni hanno iniziato da due settimane una puntuale mappatura dei dissesti presenti nella rete sentieristica e sono già a buon punto. Il loro impegno e la loro dedizione mi riempiono di orgoglio – ha spiegato il Presidente generale del Cai Antonio Montani – Siamo a disposizione delle autorità competenti per la programmazione degli interventi di ripristino proponendo un elenco di priorità e, come sempre, per intervenire direttamente laddove l’entità dell’intervento sia compatibile con un impegno portato avanti a titolo volontario».

Nel frattempo è stato anche aperto un canale per raccogliere donazioni il cui ricavato sarà utilizzato per supportare queste attività.

«Sui sentieri i nostri volontari impegnati nei rilevazioni stanno lavorando fianco a fianco con diversi cartografi digitali professionisti – è il commento del presidente del Cai Emilia-Romagna Massimo Bizzarri  L’utilizzo della “App del sentierista”, predisposta e messa a punto dalla Struttura operativa Sentieri e Cartografia del Cai per i Soci che in tutta Italia si occupano del monitoraggio e della manutenzione della rete escursionistica, permetterà di far confluire i dati raccolti nel Catasto Nazionale dei Sentieri, restando così a disposizione anche per necessità future».

Croci in vetta, la posizione del Cai: “mai emanato atti in materia”

Il Cai torna sulla querelle legata alle croci in vetta. Uno degli argomenti più divisimi del già sufficientemente litigioso mondo della montagna e di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi.

“In relazione al dibattito generato dalla falsa notizia che il Club Alpino Italiano si sarebbe pronunciato a favore della soppressione delle croci di vetta, il Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo ricorda di non aver mai trattato la questione né, men che meno, di aver mai emanato alcun atto in materia”, si legge in una nota del Club Alpino Italiano.

Dopo la precisazione dei giorni scorsi il Cai è quindi tronato sull’argomento per chiuderlo definitivamente e tornando a dare fiducia ai responsabili del sodalizio che erano finiti nell’occhio del ciclone.

“Il Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo medesimo ribadisce piena fiducia nell’’operato, oltre che del Presidente generale Antonio Montani e del Comitato Direttivo Centrale, del direttore editoriale Marco Albino Ferrari, del direttore responsabile de La Rivista del Club Alpino Italiano Andrea Greci e del responsabile de Lo Scarpone Pietro Lacasella, auspicando che i malintesi che si sono creati e che hanno portato all’’annuncio di dimissioni dei responsabili dell’area cultura e comunicazione, si possano considerare chiariti, in modo che tutti gli interessati proseguano l’importante lavoro di rinnovamento dell’area cultura e comunicazione proficuamente da essi avviato negli scorsi mesi”.

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Il 25 giugno è la Giornata Nazionale del Sentiero Italia Cai

Domenica 25 giugno è in programma la seconda edizione della Giornata Nazionale del Sentiero Italia Cai organizzata dal Club Alpino Italiano. In programma ci sono una lunga serie di escursioni in 18 regioni per promuovere localmente il Sentiero Italia CAI, un lunghissimo itinerario che solca tutte le catene montuose del nostro Paese, da est a ovest, da nord a sud, isole comprese..

Le escursioni saranno organizzate dai gruppi Cai locali e prevedono diverse opzioni adatte agli escursionisti di ogni livello, non mancheranno visite a borghi  di montagna, per approfondire tradizioni e produzioni enogastronomiche locali.

Il Sentiero Italia CAI (SiCAI) parte da Santa Teresa Gallura, in Sardegna, e termina a Muggia, in provincia di Trieste, è suddiviso in 527 tappe per una lunghezza compressiva di 7949 km, il punto più alto toccato è la Bocchetta dei Tre Signori (3098 metri), in Lombardia. Lungo questo itinerario ci sono 261 punti di accoglienza.

«Il Club alpino italiano intende rilanciare ulteriormente il progetto del Sentiero Italia quale spina dorsale dell’immensa rete sentieristica che rappresenta l’infrastruttura green indispensabile allo sviluppo del turismo montano sostenibile – ha commentato il presidente Antonio Montani – Il Cai, con tutti i suoi volontari, è chiamato ancora una volta ad essere protagonista per rendere evidente alla società tutta che uno sviluppo della montagna responsabile ed ecologico è possibile».

Le escursioni sono aperte anche ai non Soci Cai, che devono però sottoscrivere un’assicurazione ed essere autorizzati dalla sede locale. Tutte le informazioni su www.cai.it

CAI: manutenzione di 35.000 km di sentieri con il contributo del Ministero del Turismo

Il CAI, Club alpino italiano, ha effettuato la manutenzione di ben 35.000 km di sentieri grazie ai fondi stanziati dal Ministero del Turismo e, ovviamente, all’impegno di numerosi volontari.

Il lavori, essenziali per mantenere sicuri e percorribili vari sentieri di montagna su Alpi e Appennini, sono consistiti nella manutenzione ordinaria e nel ripristino della segnaletica verticale e orizzontale. In totale sono stati stanziati 600mila euro, a favore delle Sezioni del Cai che si occupano della manutenzione dei sentieri, in totale 145 Sezioni di 19 regioni.

«Grazie al costante e straordinario impegno dei nostri volontari, abbiamo messo a valore i fondi straordinari stanziati dal Ministero del Turismo a favore delle attività del Club alpino italiano – ha commentato Antonio Montani, Presidente generale del Cai – Unendo il nostro lavoro a questo contributo, l’associazione ha reso un servizio pubblico, a beneficio dell’intera comunità, che potrà, anche grazie al nostro aiuto, godere della rete sentieristica nazionale».

35.000 km è un numero impressionante ma è solo quello che è stato direttamente gestito grazie a questi fondi ministeriali, in generale si stima che con l’attività diretta della varie sezioni si arrivi ogni anno a una cifra doppia.

Nasce inquota.tv, la piattaforma streaming di Cai e Trento Film Festival

E’ online InQuota, la piattaforma di streaming rivolta agli appassionati di cinema e di montagna. Il canale è nato grazie alla collaborazione tra il Trento Film Festival e il Cai, e proporrà film e documentari chiaramente a tema montagna e outdoor.

In questa prima fase saranno disponibili 20 film, tra cui Dirtbag: The Legend Of Fred Beckey di Dave O’Leske, Manaslu di Gerald Salmina, biografia di Hans Kammerlander e di certo molta curiosità sarà suscitata da Climbing Iran di Francesca Borghetti, il documentario sulla vita di Nasim Eshqi, “collega” della climber iraniana Elnaz Rekabi al centro delle cronache nei giorni passati per essersi presentata in gara senza velo.

«Senza dover cercare, più o meno nascosti tra servizi e abbonamenti diversi, i titoli in tema, gli abbonati a InQuota potranno ora trovare su un’unica piattaforma il meglio del cinema di montagna, natura e avventura», ha commentato Sergio Fant,  curatore dei contenuti della piattaforma.

Inquota.tv costerà 50 euro all’anno: chi era già iscritto alla piattaforma che supportava le passate edizioni del Trento Film Festival ha diritto a 10 euro di sconto, mentre per i soci CAI è previsto un ulteriore sconto e potranno acquistare l’abbonamento a 30 euro.

Si chiude Climbing for climate organizzato dal CAI con le Università italiane

Con l’inizio di ottobre si chiude la quarta edizione di Climbing for Climate, serie di appuntamenti in montagna organizzati dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e dal Club alpino italiano (Cai).

L’obiettivo del progetto è la sensibilizzazione circa gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso azioni simboliche, ovvero con trekking ed escursioni in quota, in particolare nelle aree protette e dove gli effetti del surriscaldamento sono più evidenti.

Ad aderire all’iniziativa sono stati 43 Atenei in tutta Italia che hanno organizzato 25 iniziative in 16 Regioni coinvolgendo 1300 persone, tra studenti, docenti e ricercatori oltre a rappresentanti del CAI e giornalisti.

“È crescente il numero degli atenei che partecipano a questa campagna, divenuta ormai, dopo quattro anni di implementazione, l’iniziativa di sensibilizzazione più importante svolta dalle università italiane della RUS, insieme al Club Alpino Italiano, verso la grave crisi climatica in atto – ha commentato Patrizia Lombardi, Presidente della RUS e Vice-rettrice per il campus e comunità sostenibili del Politecnico di Torino – Le università sono attori importanti della transizione ecologica e svolgono un ruolo chiave nell’azione di contrasto alla perdita di biodiversità che interessa tutti i territori e le comunità locali, grazie al perseguimento responsabile delle loro missioni, di educazione, ricerca e condivisione della conoscenza”.

Lungo l’elenco delle uscite che hanno toccato località lungo tutto lo stivale: Monte Focalone, Majella – Cava de’ Tirreni, Bretella sentiero Italia con Acquedotto romano, Acquedotto medievale, Sorgente Travettenara – Valle delle Ferriere, Amalfi – Massiccio del Matese – Riserva Naturale Orientata Guadine Pradaccio – Riserva Naturale Salse di Nirano – “Rifugio Fratelli Grego, Località Sella Sompdogna – Enoteca Macoratti, Tarvisio – Palazzo Veneziano, Malborghetto” – “Cassino, Monumento Naturale di Montecassino, Parco Regionale “”Monti Aurunci” – Gaeta, Monumento Naturale di Monte Orlando, Parco Regionale “Riviera di Ulisse” – Tagliacozzo, piazza Obelisco – Capo Noli – Val Martello, Bolzano – Viale del Santuario, Varese – Comprensorio Pontedilegno-Tonale – Lago del Miage e Col des Flameaux, Monte Bianco – Monte Conero – Monte Scorzone, Parco dell’Alta Murgia – Giampilieri (Messina) – Riserva Naturale “Grotta di Entella”, Contessa Entellina – S. Maria La Vetere (Milittello in Val di Catania) – Bagno a Ripoli/Grassina – Siena – Monti Pisani – Bergstation Grawand, Schnalstaler Gletscherbahnen, Funivia Ghiacciai Senales, Croda delle Cornacchie – Perugia – Rifugio Galassi.

“La quarta edizione di Climbing for Climate unisce ancora una volta il mondo delle università e coloro che amano la montagna, come i soci del Club alpino italiano. La lotta e la sensibilizzazione contro gli effetti del cambiamento climatico che colpiscono i nostri ghiacciai, rappresenta uno degli obiettivi di questa presidenza del Club alpino italiano. Più in generale, si può dire che la protezione ambientale rappresenta la priorità del Sodalizio. Se siamo amanti della montagna abbiamo il dovere morale di fare tutto il possibile per invertire la tendenza”, afferma il Presidente generale del Cai Antonio Montani.

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Crisi idrica: il CAI stanzia 300.000 euro per aiutare i rifugi

Anche i rifugi di montagna stanno soffrendo per l’attuale crisi idrica.
Tutti siamo ormai consci del fatto che l’inverno con pochissima neve e, in generale, i mesi interi con scarse precipitazioni stiano creando forti carenze d’acqua nel nord Italia. In pochi però immaginano che anche i rifugi in quota stiano attraversando delle difficoltà.

Al fine di permettere ai rifugisti di meglio affrontare la generale contrazione delle riserve idriche in quota è stato lanciato il “Bando approvvigionamento acqua e contenimento consumi idrici nei rifugi del Cai”, approvato dal Comitato direttivo del Club Alpino Italiano che ha stanziato 300.000 euro (massimo 10000 a rifugio e 50000 a sezione).

Questo è rivolto alle Sezioni del Cai proprietarie di rifugi che non sono allacciati agli acquedotti pubblici e copre le spese sostenute tra gennaio e ottobre 2022 finalizzate alla manutenzione dei sistemi di approvvigionamento e accumulo idrico, e alla riduzione dei consumi di acqua.

«Siamo di fronte a una situazione climatica ormai diventata strutturale, e non più eccezionale. Con questo bando intendiamo supportare le nostre Sezioni e i rifugisti per evitare il più possibile il rischio di chiusure anticipate causate dalla scarsità idrica, pensando anche agli anni a venire – ha spiegato Antonio Montani, presidente del Cai – I nostri rifugi devono poter continuare a svolgere la propria funzione di presidio della montagna, senza dimenticare il ruolo che rivestono sul tema sicurezza: i rifugisti danno abitualmente consigli sulle condizioni di sentieri e vie di salite e sulla situazione meteorologica, e i rifugi in molti casi fungono da base per eventuali operazioni di soccorso. Il nostro bando vuole inoltre sostenere chi ha scelto di lavorare sulle Terre alte con iniziative imprenditoriali caratterizzate da una forte motivazione alla vita in montagna, nel rispetto della sua natura, della sua storia e della sua cultura».

Le richieste per i contributi devono essere presentate entro il 31 ottobre 2022, il bando e i moduli si trovano su www.cai.it.

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CAI, consiglio straordinario a Cortina: preoccupa l’impatto ambientale dei Giochi

Il CAI, Club Alpino Italiano, si riunirà a Cortina d’Ampezzo il 10 luglio per un consiglio straordinario. Oggetto dell’incontro: concretizzare il proprio impegno per la tutela dell’ambiente in vista di Milano-Cortina 2026.

L’intenzione del CAI è quello di avere una presenza attiva sui territori e, nel caso specifico, si discuterà dell’impatto ambientale relativo alle opere per i Giochi. In generale preoccupa la mancanza di una Valutazione Ambientale Strategica a livello nazionale per le opere che saranno realizzate per l’appuntamento olimpico e in particolare due strutture che, secondo quanto spiega il CAI in una nota, “rischiano di diventare cattedrali nel deserto (pista da bob e villaggio olimpico a Cortina, palazzo di pattinaggio di Baselga di Pinè) e per la realizzazione di nuove grandi strade a Cortina, nel Cadore, in Valtellina e in Alto Adige”.

Manuale per Giovani Stambecchi, il libro Cai per l’approccio alla montagna

E’ uscito questa primavera in tutte le librerie “Manuale per Giovani Stambecchi” (256 pagine, 15,90 euro) il libro di Irene Borgna che fa parte della collana di narrativa di Salani e Cai “I caprioli” dedicata ai ragazzi.

Il libro pensato come strumento oltre che come stimolo per i piccoli trekker che passo dopo passo cresceranno come escursionisti curiosi e responsabili.

Ad accompagnare la lettura ci sono le illustrazioni di Agnese Blasetti che facilitano l’approccio ai capisaldi dell’escursionismo che qui vengono affrontati . Da come si fa lo zaino, alle scarpe adatte a come si legge una mappa e la bussola fino al riconoscimento delle tracce degli animali.

“Ho provato a fornire poche coordinate di base, sufficienti per muoversi sui sentieri in modo sensato e senza commettere imprudenze, spronando così i lettori e le lettrici a mettersi alla prova: un manuale infatti è nulla senza esperienza  – ha spiegato Irene Borgna – Ho poi riportato, in una sorta di Enciclopedia degli errori, alcuni dei guai combinati in montagna da me e dai miei amici, per inesperienza e dabbenaggine. Le disavventure degli altri possono infatti essere molto istruttive”.