Cai e Ministero Turismo: firmato protocollo per valorizzazione sentieri escursionistici e alpinistici

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Il Ministero del turismo e il Cai hanno firmato nella giornata di ieri un protocollo che prevede azioni congiunte per la valorizzazione dei sentieri e dei percorsi escursionistici e alpinistici.

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il Presidente del Club alpino italiano Vincenzo Torti, alla presenza di Manuela di Centa, consigliere del ministro e di una delegazione del Cai, è avvenuta la firma che per un’intesa che avrà come obiettivi principali il Sentiero Italia CAI, la Via italiana dei Rochers al Monte Bianco e il completamento del Catasto Nazionale dei Sentieri. A tal fine sarà anche costituito un Comitato formato da 3 esponenti di nomina ministeriale e 3 scelti dal Cai.

“Il protocollo che abbiamo sottoscritto con il ministro Garavaglia rappresenta un punto di partenza per una collaborazione avente elevatissime potenzialità di corretta valorizzazione della montagna, nell’epoca, che si apre ora, della transizione ecologica – ha spiegato Torti – I temi oggetto del protocollo attengono ambiti di attività che il volontariato del Cai considera prioritari e che, negli auspici, potranno condurre ad una sempre maggiore affermazione di un escursionismo attento e di scoperta, e di un alpinismo, che recuperi l’accesso di una storica via al Monte Bianco quale è quella dei Rochers. Confido che il neonato Ministero del Turismo possa cogliere e condividere con noi tutte queste potenzialità”..

Particolare enfasi è stata posta sul Sentiero Italia CAI, un itinerario di 7200 chilometri che percorre le montagne italiane da Santa Teresa Gallura in Sardegna fino a Muggia, in provincia di Trieste. Qello che ci si propone di fare è  favorire la realizzazione di una serie di punti di accoglienza per i camminatori che si cimentano in questo cammino in mondo da valorizzare il percorso in sé, promuoverne la frequentazione valorizzando di conseguenza varie zone di montagna in tutte le regioni d’Italia.

 

Federtursimo: dal digitale il futuro del turismo e dei viaggi

Il settore turismo è stato, ed è tutt’ora, uno dei più colpiti dalla pandemia di Covid-19.

Come si esce dalla crisi? Al di là della lotta al Coronavirus e delle campagne vaccinali, bisogna ripensare l’idea stessa di viaggio, secondo quanto ha spiegato Marina Lalli, presidente di Federtursimo Confindustria, intervenuta al Cortina Digital Forum.

“Turismo smart, dati, intelligenza artificiale, domotica in hotel, assistenza tramite chatbot, realtà aumentata sono alcuni strumenti che potranno dare impulso al rilancio di un settore pesantemente danneggiato in cui il digitale può costituire un modo per interpretare e rispondere ai segni del cambiamento e alle esigenze del turista -ha spiegato Lalli – Gli strumenti digitali, a fronte di una limitazione dei contatti diretti, avranno una rilevanza ancora più decisiva del passato nella fase di ispirazione, di prenotazione e di ricerca di informazioni. Le risorse digitali possono, inoltre, facilitare uno sviluppo maggiormente sostenibile delle aree turistiche, migliorando l’accessibilità dei luoghi, favorendo processi di coesione sociale, accrescendo forme di governance partecipate, elevando la qualità della vita delle comunità locali nel rispetto dei principi di economicità del business e del capitale naturale. Sarà proprio sulla velocità di reazione che si determineranno i nuovi assetti e la competitività futura dei diversi Paesi. Digitale, sostenibilità e attenzione a nuovi stili di vita che mettano al centro il benessere e la sicurezza della persona sono temi cruciali sui quali è diventato indispensabile investire e riprogettare”.

Federturismo: “Turismo al collasso, servono ristori veri e allungamento garanzie”

Paganella Bike Stromberg

Il turismo italiano è al collasso. L’allarme arriva da Federturismo che fa un quadro preciso di una situazione che purtroppo già potevamo immaginare.

“L’8% delle imprese turistiche italiane è già scomparso (Fonte Nomisma) a causa della pandemia e delle misure di sostegno insufficienti ma un altro 30% rischia di non riaprire più nel corso del 2021 se le indiscrezioni circolate nelle scorse ore sui meccanismi di sostegno verranno confermate”.

Le scelte prossime scelte del Governo saranno fondamentali per il futuro di un settore chiave dell’economia italiana, un comparto che contra su 386.000 imprese che generano 232 miliardi di contribuito al PIL italiano.

“Il limite dei 10mln di euro per l’accesso ai ristori a fondo perduto comporta l’esclusione di gran parte delle più importanti imprese turistiche nazionali. Il meccanismo di calcolo inoltre, per come ipotizzato, porta a ristori talmente esigui da non consentire nessun tipo di supporto reale – spiegano i vertici di Federtursimo Confindustria – Va anche esteso il limite dei 6 anni per la restituzione dei prestiti garantiti dallo Stato e portato ad almeno 15 anni per ridare ossigeno e prospettive di recupero ad un settore che nelle migliori previsioni tornerà ai tassi di crescita del 2019 solo dal 2025”.

E quello che fa Federturismo è un quadro globale sul paese: la situazione della montagna da sola è ancora peggiore, visto che la stagione sciistica – parte vitale del turismo montano – non è mai partita.