Una cordata da record: 80 donne alla conquista del Breithorn

80 donne in vetta al monte Breithorn (4.165 metri). E’ da record la cordata che ha conquistato la cima del gruppo del Monte Rosa, sul confine tra Italia e Svizzera.

La cordata femminile più lunga del mondo, formata da 80 donne provenienti da 25 Paesi, è partita da Zermatt ed è arrivata in cima il 17 giugno 2022. A organizzare la “spedizione” è stata Svizzera Turismo attraverso il progetto 100% Women che ha il fine di “dare visibilità alle donne negli sport di montagna e ispirare le donne a vivere nuove esperienze.”

10 donne sono state selezionate tramite candidature online e a queste si sono aggiunte giornaliste, attrici e altre candidate scelte da Svizzera Turismo creando una cordata variegata e rappresentativa di varie realtà.

«Anche se noi donne siamo stigmatizzate e dobbiamo lottare contro gli stereotipi e le barriere di genere, vogliamo comunque contribuire in egual misura alla società – ha commentato la scalatrice iraniana Mina Ghorbani –  Questa lotta è più importante nel mio Paese, l’Iran, che in altri Paesi. Iniziative come 100% Women ci permettono di farlo, anche grazie ai collegamenti con le donne scalatrici in Svizzera e nel mondo. Ci dimostrano che abbiamo tutti gli stessi obiettivi».

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Foto: Schweiz Tourismus / Nicole Schafer

Sei atleti con protesi alla conquista del Monte Rosa

Moreno Pesce

Moreno Pesce, Cesare Galli, Loris Miloni, Lino Cianciotto, Massimo Coda e Salvatore Cutaia tenteranno la conquista dei 4554 metri di quota di Capanna Margherita, sul Monte Rosa.

La peculiarità di questa sfida è che questi atleti sono tutti amputati e scalano con l’aiuto di protesi. Due i gruppi, uno partirà il 15 giugno e sarà composto da Pesce, Miloni e Galli, mentre gli altri partiranno la mattina del 18 giugno.

Si tratta del progetto AMA-bilmente, sostenuto dal brand produttore di zaini da montagna Osprey, e vedrà gli atleti salire lungo il percorso della Monte Rosa SkyMarathon AMA, la gara più alta d’Europa. L’iniziativa è nata da un’idea del 46 enne Moreno Pesce, che ha perso un arto in seguito ad un incidente motociclistico.

Pe ogni alpinista è previsto l’affiancamento di una guida e di un compagno di cordata.

“Lo scopo del progetto è di trasmettere un importante messaggio sociale sia alle persone diversamente abili che alle persone normodotate – ha spiegato Moreno Pesce – Come ben noto, l’invalidità non è solo un concetto fisico, ma un’ideologia ben radicata nel pensiero comune, che vede il disabile come una persona emarginata e dalle poche possibilità fisiche. Lo scopo è di abbattere l’immensa montagna psicologica della disabilità affrontando la vera montagna”.

Il progetto Ama-bilmente è nato per trasmettere un importante messaggio, ovvero che l’invalidità non deve più essere come limite un fisico. “Bisogna abbattere l’immensa montagna psicologica della disabilità”.

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MONTE ROSA – Partita la missione Ice Memory, un carotaggio per studiare il clima

Ice Memory, progetto che si promette di studiare il clima attraverso un carotaggio sui ghiacciai del Monte Rosa è finalmente partita. Prevista per lo scorso maggio, Ice Memory è stata rimandata per oltre un mese a causa delle condizioni meteorologiche instabili sul Monte Rosa.

Ice Memory impegna un gruppo di ricerca italo-svizzero che farà un carotaggio sul Monte Rosa per studiare il clima

Il progetto prevede un carotaggio di circa 80 metri sul ghiacciaio ghiacciaio Gorner – il secondo più steso delle Alpi –  al fine di studiare il clima e i cambiamenti climatici. Nel ghiaccio infatti sono immagazzinati una serie di dati atmosferici che offrono preziosi dati sul clima del passato.

Impegnati in Ice Memory ci sono i ricercatori dell’Univesrità di Ca’ Foscari e del centro Paul Scherrer (Svizzera). Questi sono stati due notti a 3600 metri di Capanna Gnifetti per acclimatarsi e ora sono a Capanna Margherita, il più alto rifugio d’Europa a 4554 metri, e ora stanno allestendo la struttura che effettuerà il carotaggio.

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MONTEROSA – Vento e neve ostacolano Ice Memory

Il maltempo di questi giorni sta ostacolando Ice Memory. L’operazione prevede che un team di scienziati italiani e svizzeri effettuino dei carotaggi sul Monte Rosa raccogliendo campi fino a 80 metri di profondità per lo studio del clima e dei suoi mutamenti.

L’iniziativa avrebbe dovuto iniziare il 5 maggio ma lavorare a 4000 metri richiede ottime condizioni meteorologiche e nelle scorse ore, per fare un esempio, ai 3600 metri di Capanna Gnifetti era caduto un metro di neve fresca. Anche nei prossimi giorni il tempo non sarà particolarmente stabile: si valuta ora un nuovo tentativo verso la fine di maggio.

Sul Monte Rosa in missione per salvare i ghiacciai

Prenderà il via il 3 maggio la spedizione ideata da Cnr, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e il centro di ricerca svizzero Paul Scherrer che terrà di estrarre una carota di ghiaccio da 80 metri dal ghiacciaio Gorner del Monte Rosa.

Quella in partenza è la seconda spedizione del progetto “Ice Memory”, che si propone di raccogliere informazioni sul clima e sull’ambiente degli ultimi 10.000 anni attraverso carotaggi che ganno a estrarre chiaggio vecchio migliaia di anni e poi a studiarne la “memoria storica” lì conservata.

Leggi anche: Il progetto Ada270, una carota di 270 metri sul ghiacciaio dell’Adamello

La spedizione prevede due giorni di pernottamento al rifugio Capanna Gnifetti, a 3600 metri di quota, quindi il 5 maggio, se le condizioni meteorologiche saranno adatte i ricercatori saliranno al Colle Gnifetti (4500 metri) dove inizieranno il carotaggio. Il Gorner è il secondo ghiacciaio più esteso delle Alpi e  il carotaggio sarà effettuato sul punto più profondo che raggiunge 80 metri.

La carota sarà poi conservata in Antartide come “data base” dell’ambiente alpino.

Forte di Bard finanzia la ricerca sul ghiacciaio di Indren

Il Forte di Bard a sostegno della ricerca sui cambiamenti climatici. Il 10% del ricavato dalla Membership Card Forte di Bard (29 euro per un anno), che permette l’accesso illimitato alle Mostre e i Musei ospitati nel castello valdostano, sarà infatti devoluto a un progetto di ricerca, parte del programma Save the Glacier, che si svolgerà sul ghiacciaio di Indren, sul Monte Rosa.

La ricerca misurerà la riduzione del ghiacciaio attraverso l’analisi delle acque del lago proglaciale che in quella zona è in fase di formazione. Il progetto si concretizzerà nell’estate 2021, è sarà a cura del Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, dell’Unità di Biogeochimica e Suolo dell’Università di Torino e da NatRisk.