Sull’Adamello per scoprire la storia dei ghiacciai con il progetto Ada270

Ada270, dove “Ada” sta per Adamello e 270 indica i metri che saranno perforati con un carotaggio che andrà a indagare sulla storia del ghiacciaio.

Siamo sul ghiacciaio del Mandrone, che con la sua coltre spessa 270 metri rappresenta il più importante archivio di storia ambientale delle nostre Alpi. E il progetto Ada270 nasce proprio per andare a leggere quelle pagine di storia che sedimentate nei secoli hanno molto da raccontare. Con una “carota” di queste dimensioni, estratta e conservata con una strumentazione realizzata in collaborazione con un istituto specializzato svizzero, sarà possibile indagare sulla storia climatica e ambientale delle Alpi degli ultimi 200-300 anni.

E sarà un’impresa da record perché mai sull’arco alpino si è arrivati ad effettuare un carotaggio di queste dimensioni. L’allestimento del campo base è iniziato il 6 aprile a 3200 metri di quota e ora ci troviamo più o meno a metà dell’opera, con lo scavo che è arrivato a 180 metri.

Il progetto Ada270 è nato dalla collaborazione e dalle idee del Prof. Valter Maggi, di Lino Zani, Luca Albertelli e Gregorio Mannucci. Il progetto, oltre al carotaggio e al successivo studio, prevede anche l’installazione della fibra ottica con il coinvolgimento del Politecnico di Milano e della società Coherentia.

Il ghiacciaio dell’Adamello, il più vasto ghiacciaio delle Alpi italiane,  si trova in alta Val Camonica, a cavallo tra la Lombardia e il Trentino tra le quote di 2550 e 3530 metri.

Il ghiacciaio è suddiviso in 6 unità: Miller Superiore, Corno Salarno, Salarno, Adamello o Pian di Neve, Adamé e Mandrone. Alla fine del XIX secolo la sua  superficie superava i 3000 ettari, 100 anni si era ritirato a meno di 2500 ettari, quindi a 1766 nel 1997 e a 1630  nel 2007.