The North Face e l’ambiente: entro il 2022 l’80% dei tessuti sarà riciclato

Il brand di abbigliamento outdoor The North Face ha ambiziosi programmi per minimizzare il suo impatto ambientale.

In particolare, entro la primavera del 2022, The North Face ha dichiarato che l’80% dei tessuti d’abbigliamento sintetici sarà riciclato. A questo si aggiunge un costante impegno volto a implementare una supply chainche risulti sempre più sostenibile utilizzando materiali riciclati, agricoltura rigenerativa e design circolare.

The North Face fa parte di VF Corporation che a sua volta ha fissato obiettivi Science-Based Targets che comprendono una riduzione delle emissioni di gas serra Scope 1 e 2 (*) del 55% entro il 2030, e di gas serra Scope 3 del 30% entro il 2030. Il riferimento è stato fissato sull’anno 2017.

I materiali che The North Face maggiormente utilizza sono poliestere, nylon, cotone e pelle (valgono il 93% in peso di tutti i materiali presenti nel processo produttivo)  e generano il 97% delle emissioni di gas serra. L’azienda sta lavorando per cercare alternative più “ecofriendly” come il  Tencel Lyocell di Lenzing: fibre ottenute da foreste gestite in modo sostenibile.

(*)

Con emissioni Scope 1 si intendono le emissioni dirette di GHG provenienti dalle installazioni presenti all’interno dei confini dell’organizzazione dovute all’utilizzo di combustibili fossili e all’emissione in atmosfera di qualsiasi gas ad effetto serra. 

Con emissioni Scope 2 si intendono le emissioni indirette di GHG derivanti dalla generazione di elettricità, calore e vapore importati e consumati dall’organizzazione, che è indirettamente responsabile delle emissioni del fornitore.

Con emissioni Scope 3 si intendono quelle indirette tra cui fonti di emissioni che non sono sotto il diretto controllo dell’azienda ma che sono indiremettamente dovute all’attività che l’azienda svolge.