Orsa Jj4, il Tar di Trento sospende ancora l’abbattimento

tapani helman - pixabay

Il Tar di Trento ha sospeso un’altra volta l’ordinanza per l’abbattimento dell’Orsa Jj4. Il plantigrado, ora in cattività nel centro di Casteller, era stato catturato in seguito all’uccisione di Andrea Papi, runner 26 enne che si stava allenando sul monte Peller e che era deceduto in seguito alle ferite riportate a causa dell’aggressione dell’orso.

Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva emesso un primo decreto per l’abbattimento del plantigrado che era stato poi bloccato dal Tar. In seguito al parere dell’Ispra Fugatti aveva emesso una seconda ordinanza dello stesso tenore, ancora una volta stoppata in seguito all’ennesimo ricorso di alcune associazione animaliste.

In realtà non è il secondo stop ma il terzo. Fugatti infatti aveva ordinato l’abbattimento della stessa orsa Jj4 due anni fa, dopo che aveva aggredito padre e figlio, anche in quel caso il Tar aveva però bloccato tutto.

Orsa Jj4, nuova ordinanza di Fugatti per l’abbattimento

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Nuova ordinanza per l’abbattimento dell’orsa Jj4. E’ stata firmata ieri da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento.

L’orsa, protagonista dell’aggressione mortale ad Andrea Papi lo scorso 5 aprile, è stata catturata dai forestali e ora si trova in cattività a Casteller.

Fugatti aveva già emesso un’ordinanza per l’abbattimento dell’orso che era stata sospesa dal Tar di Trento dopo un ricorso della Lav. Che dopo questa seconda ordinanza ha dichiarato di presentare una diffida contro l’uccisione di Jj4.

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Catturata l’orsa Jj4, uccise Andrea Papi il 5 aprile

L’orsa Jj4 è stata catturata nella notte. Lo comunica la provincia di Trento che ha indetto una conferenza stampa in mattinata con il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli.

Lo stesso presidente aveva emesso nei giorni scorsi un’ordinanza di abbattimento che è al momento tuttavia sospesa in seguito al ricorso al Tar della Lav.

Jj4 aveva assalito e ucciso il runner 26 enne Andrea Papi lo scorso 5 aprile mentre aprile sul Monte Peller, in Val di Sole. La stessa orsa Jj4 aveva aggredito nella stessa zona padre e figlio nel 2020, fortunatamente in quel caso senza conseguenze letali.

Foto: Massimo Papi

Orsa Jj4, i sindaci trentini contro la sospensiva del Tar

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I sindaci delle aree trentine dove è maggiore la presenza dell’orso, ovvero la Val di Sole la Val di Non e l’Altopiano della Paganella sono contrarie alla sospensiva decisa dal Tar del Trentino, seguita al ricorso della Lav, circa l’abbattimento dell’Orsa Jj4.

Jj4 è stata protagonista dell’aggressione e dell’uccisione di Andrea Papi nei primi giorni di aprile. In seguito all’individuazione dell’orso, lo stesso che 3 anni fa aveva aggredito padre e figlio sempre sul monte Peller, il presidente della Provincia di Trento aveva emesso un’ordinanza per l’abbattimento del plantigrado.

Ora, secondo quanto riporta L’Adige, i sindaci trentini sarebbero pronti ad opposi e l’amministrazione comunale di Cles ha messo a disposizione dei Comuni interessati a costituirsi in giudizio il proprio ufficio legale.

A prendere parte all’iniziativa ci potrebbero essere ulteriori comuni delle valli Giudicarie, Rendena e Vallagarina. Alcuni sindaci hanno anche spiegato che rassegneranno le proprie dimissioni se non si troverà una soluzione alla convivenza con l’orso. 

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Foto di Tapani Hellman da Pixabay

Orso, Il Tar sospende l’abbattimento dell’orsa Jj4

Per il momento non si può abbattere l’orsa Jj4, protagonista nei giorni scorsi dell’uccisione di Andrea Paci.

L’ordinanza emessa dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, è infatti stata bloccata dal Tar di Trento fino all’11 maggio.

A renderlo noto è la Lav (Lega Anti Vivisezione) attraverso i suoi canali social. La stessa Lav è stata, con altre associazioni, responsabile della sospensiva del Tar del 2020, sempre riguardante l’abbattimento del medesimo animale che aveva aggredito padre e figlio nel bosco.

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E’ Jj4 l’orsa che ha ucciso Andrea Papi, aveva già attaccato due uomini nel 2020

 

E’ stato individuato l’orso che ha ucciso Andrea Papi. Si tratta di Jj4, un esemplare femmina che era già stata protagonista di un attacco due anni fa.
La storia è ormai tristemente nota: il 26 enne è stato attaccato il 5 aprile da un orso mentre praticava corsa in montagna sui sentieri dietro casa, sul Monte Peller, in Val di Sole, sopra l’abitato di Caldes.

Il suo corpo era stato trovato con evidenti segni di un attacco da parte di un animale selvatico, l’autopsia aveva poi stabilito che la causa della morte del giovane era da attribuirsi all’attacco di un plantigrado. Mentre il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, disponeva l’abbattimento dell’orso, la Fondazione Mach di Rovereto procedeva alle analisi per definire l’identità dell’animale.

Analisi che si sono concluse stamani: il soggetto è Jj4, un’orsa di 17 anni nota anche con il nome di “Gaia”. Si tratta di una discendente diretta di Jurka, una delle orse importate dalla Slovenia e liberate in Trentino per dare il via al progetto Life Ursus. Quello che è grave però è che lo stesso animale si era reso protagonista di un altro attacco all’uomo nel 2020. In quell’occasione Jj4 aveva attaccato padre e figlio, sempre sul monte Peller. Il plantigrado aveva atterrato il giovane per poi scappale dopo l’intervento dell’uomo più anziano. I due se l’erano cavata con qualche graffio, contusioni e un’operazione alla caviglia.

Già ai tempi il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, aveva stabilito che l’esemplare fosse catturato e ucciso. Il TAR del Trentino annullò però il provvedimento in seguito al ricorso delle associazioni ambientaliste Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf.

“Oggi è una giornata storica per il futuro dell’orso sulla Alpi – così il WWF commentava la sentenza del TAR – Con un decreto del Presidente, su ricorso delle associazioni LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF, il TAR di Trento ha sospeso l’ordinanza che disponeva la cattura e l’uccisione dell’orsa JJ4-Gaia. Un grandissimo risultato che ora obbliga il Presidente della Provincia di Trento Fugatti, a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi, nessuno potrà torcere un pelo all’orsa associazioni animaliste e ambientaliste che unite hanno proposto il ricorso contro l’ordinanza ora sospesa”.

Parole che oggi suonano sinistre.

 

 

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